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PROROGA DEL CONI DEL TERMINE ENTRO CUI NOMINARE IL RESPONSABILE CONTRO ABUSI, VIOLENZE E DISCRIMINAZIONI IL “SAFEGUARDING”

Con delibera presidenziale n. 159/89, assunta in data odierna, anche in attesa della emanazione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri o dell’Autorità politica da esso delegata in materia di sport, di cui all’articolo 33, comma 6, del d.lgs. n. 36/221, si è provveduto a prorogare sino al 31 dicembre 2024 il termine di cui al punto 3 della deliberazione del Consiglio Nazionale n. 255 del 25 luglio 2023, secondo il quale le “Associazioni e le Società sportive affiliate devono nominare entro il 1° luglio 2024 un Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, con lo scopo di prevenire e contrastare ogni tipo di abuso, violenza e discriminazione sui tesserati nonché per garantire la protezione dell’integrità fisica e morale degli sportivi, anche ai sensi dell’art. 33, comma 6, del d.lgs. 36/2021”.

I chiarimenti del Dipartimento dello sport riferiti all’attività sportiva nelle tre aree

Ho raccolto, e classificato per argomenti, i principali chiarimenti che il ministero dello sport ha pubblicato con riferimento allo svolgimento dell’attività sportiva all’interno delle tre aree in cui è suddiviso il territorio nazionale a seguito dell’emanazione dell’ultimo DPCM del 3 dicembre 2020.
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Competizioni ed allenamenti: il quadro normativo dopo il DPCM del 3 dicembre 2020

Durante questi giorni difficili molti operatori del settore sportivo si sono chiesti quale sarà il futuro delle competizioni e degli allenamenti, in seguito all’introduzione da parte del Governo delle misure, sempre più restrittive, previste dall’ultimo DPCM del 3 dicembre 2020 e volte alla prevenzione ed al contrasto del contagio da SARS-COV-2.

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La responsabilità dei sodalizi sportivi in caso di violazione dei protocolli per la prevenzione ed il contagio da COVID-19

Premessa generale
L’intento del presente articolo è di fare chiarezza in merito alla responsabilità dei sodalizi sportivi in caso di violazione dei protocolli per la prevenzione e il contagio da COVID-19.
In particolare, tale responsabilità riguarda gli organizzatori di eventi e manifestazioni sportive o di attività organizzata (allenamenti, gare ecc.) e ai gestori di impianti sportivi.
L’integrarsi, o meno, della suddetta responsabilità, dipende dalla capacità dei citati soggetti di garantire l’incolumità fisica degli utenti (atleti, collaboratori, spettatori, ecc.), attraverso l’adozione di tutte le cautele e misure idonee ad impedire il superamento dei limiti di rischio connaturati alla normale pratica sportiva (ciò vale sia per la responsabilità civile, sia per quella penale).

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Interdizione ed operazioni antidoping

Il Tribunale Federale della FIR (Federazione Italiana Rugby) con Decisione n. 7 dell’ 8 marzo 2017 si è pronunciato in merito al deferimento proposto nei confronti di un dirigente della società Amatori Catania (affiliata alla FIR) per violazione  dell’art. 20 del Regolamento di Giustizia avendo lo stesso presenziato ad un prelievo antidoping e sottoscritto il relativo verbale in qualità di dirigente della società nonostante si trovasse in periodo di interdizione.

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